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FAQ

Di seguito la lista delle domande con le risposte più frequenti che vengono fornite.

Che cos'è la Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale?

È un'agenzia di finanziamento della ricerca scientifica. È indipendente, non ha fini di lucro ed è riconosciuta dallo Stato. 
E’ specificamente dedicata alla promozione della ricerca nel campo della medicina termale. 
Non esiste, in Europa, un'istituzione analoga con queste specificità: è un patrimonio unico, e tutto italiano.

Come promuove la ricerca?

Finanziandola. La Fondazione ha un fondo, un "salvadanaio" che serve per sostenere i progetti di ricerca che vengono proposti mediante una metodologia internazionalmente riconosciuta. Tali finanziamenti, che coprono fino al 60% dei costi delle ricerche che vengono presentate e accettate dalla Fondazione, sono erogati attraverso dei bandi di ricerca, che sono gli strumenti che i ricercatori di tutto il mondo hanno per concorrere a ottenere i suoi fondi. 
Con i bandi, la Fondazione comunica pubblicamente alla comunità scientifica che ha stanziato una cifra per supportare le ricerche su determinati argomenti nel campo della medicina termale, che la Fondazione stessa decide. Ad oggi, la Fondazione ha lanciato due bandi di ricerca e finanziato 29 progetti.

I medici e le Istituzioni (ospedali, università, gruppi di ricerca) che vogliono ottenere i fondi, cosa devono fare?

I gruppi di ricerca, italiani e non, nella più assoluta libertà, possono proporre le loro ricerche nel campo del termalismo, accedendo al sito della Fondazione. Il proponente del progetto si registra, scarica dal sito la modulistica predisposta per la partecipazione, la compila, aggiunge i curricula del suo gruppo di lavoro, presenta il progetto in tutti i suoi dettagli.

Chi decide quali ricerche vanno finanziate?

La Fondazione, nel vagliare le ricerche presentate, si comporta come le più autorevoli riviste scientifiche internazionali, quali il New England Journal of Medicine o Lancet. Ha un sistema di “referaggio” (cioè giudicante e di selezione delle ricerche) anonimo composto da un pool di esperti internazionali che vengono interpellati di volta in volta in base alla loro specializzazione (referees di otorinolaringoiatria, se il progetto presentato riguarda questa branca della medicina termale, quelli di ginecologia, di pneumologia, etc.). 
I giudizi di questi esperti tengono conto di parametri quali l’autorevolezza scientifica del proponente, la fattibilità del progetto, la congruità dei costi e delle attrezzature che verranno utilizzate per la ricerca, il numero di pazienti, la metodologia dello studio proposta. 
Ogni elemento di valutazione ottiene un punteggio che varia da parere negativo a eccellente. Dalla somma di questi punteggi si ottiene il numero che rappresenta il giudizio generale su un determinato progetto. Allora, il comitato tecnico-scientifico sottopone alla Fondazione la graduatoria delle proposte, dal primo all’ultimo dei giudicati. Su questa base, che garantisce la qualità dei progetti e dei suoi proponenti, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione decide, in base ai fondi stanziati, quante ricerche finanziare (per esempio le prime dieci nella graduatoria godranno del sostegno economico).

Quali sono i principi ispiratori del comitato scientifico della Fondazione?

Autonomia, rigore, scientificità. 
La Fondazione ha infatti come core business quello di promuovere la ricerca scientifica seria e di qualità, in campo termale. Le ricerche che vengono finanziate devono avere sin dalla loro presentazione, i numeri per essere pubblicate su riviste scientifiche di qualità (cioè citate sui motori di ricerca scientifica, dotate  di fattore d’impatto).

Cosa succede alle ricerche finanziate dalla Fondazione che vengono pubblicate sulle riviste internazionali?

Proprio per stimolare questo processo virtuoso nel campo della ricerca medica termale, i gruppi di lavoro finanziati dalla Fondazione che ottengono la pubblicazione su autorevoli riviste scientifiche internazionali, hanno un’integrazione del finanziamento, cioè un premio aggiuntivo.

A parte il finanziamento, qual è il valore aggiunto, per una ricerca, nell'avere l’imprimatur della Fondazione?

Ottenere una dichiarazione pubblica che attesta che i fondi che un ricercatore o un’istituzione hanno utilizzato per realizzare uno studio sono stati erogati dalla Fondazione rappresenta un fiore all’occhiello per chiunque voglia fare ricerca in ambito termale. Non a caso, quando un lavoro viene pubblicato da una rivista scientifica, il ruolo della Fondazione viene sempre sottolineato.

Perché è la Fondazione stessa a decidere i temi delle ricerche da finanziare?

Perché il ruolo di questa istituzione non è solo quello di sostenere economicamente la ricerca in ambito termale, ma anche quello di indirizzarla, per colmare dei gap scientifici.
Un esempio: la Fondazione, in un bando, può decidere se il tema delle ricerche che concorreranno al finanziamento sia specifico o molto ampio. Se gli studi debbano concentrarsi su una specialità della medicina termale (es. l’urologia, la dermatologia, etc.) o possano coprire diverse tematiche, dall’otorinolaringoiatria alla farmacologia. 

Ciò dipende dalla valutazione della Fondazione sullo stato della ricerca termale in quel momento storico: c’è un campo che non ha sufficienti lavori scientifici, pur essendo clinicamente rilevante? La Fondazione lavorerà in quella direzione, nella speranza di stimolare e generare buona ricerca in quell’ambito specifico e colmare così anche un “vuoto” scientifico. Infatti, fra i possibili bandi futuri, c’è sicuramente la scienza di base. La ricerca che utilizza farmacologicamente i principi attivi delle acque termali sulle cellule in vitro per chiarire le basi molecolari dei loro effetti terapeutici. Qui c’è ancora molta strada da fare.

Che ruolo hanno la stazioni termali nella ricerca scientifica accreditata dalla Fondazione?

Le Terme, intese come aziende e stabilimenti, non possono accedere al sistema di finanziamento della ricerca della Fondazione. 
Possono però collaborare con i gruppi di ricerca che partecipano ai bandi. Per esempio, se la divisione di reumatologia di un ospedale vuole fare uno studio che prevede l’utilizzo dei fanghi come terapia, può decidere di avvalersi di uno degli stabilimenti termali rinomati per queste cure; ma non potrà mai essere un’azienda termale a presentare o a gestire un progetto di ricerca.

Gli unici referenti della Fondazione sono quindi i medici ricercatori e le Istituzioni sanitarie e di ricerca biomedica. È indubbio però come la medicina termale (e non solo essa), proprio grazie agli stabilimenti, abbia un bacino d’utenza larghissimo e costante, che permette il reclutamento di pazienti per gli studi scientifici che non ha forse pari nel campo della ricerca. 
Ecco perché i medici, termalisti e non, prendono spesso in considerazione questo tipo di collaborazione per realizzare le loro ricerche.

Qual è il progetto finale e più ambizioso della Fondazione?

La Fondazione ha la finalità e i mezzi per generare ricerca scientifica di qualità: mediante i suoi risultati intende circoscrivere la base scientifica del termalismo terapeutico, da distinguere finalmente con chiarezza dagli altri aspetti – pur rilevanti, ma certo non sotto il profilo biomedico – del termalismo. 
La storia delle Terme è infatti un patrimonio enorme e tutto italiano, che però ha un effetto collaterale: quello di dare al termalismo, almeno a quello del passato, una patina di empirismo che lo fa spesso considerare una “medicina” che forse fa bene, ma che probabilmente non fa “male”. Una attenta analisi della letteratura scientifica già oggi in molti casi dice il contrario: l’azione di Fondazione è volta a potenziare questo aspetto.

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